Ecco la verità su EspressoTriplo.com
L’errore che fanno in molti nel creare un sito web è costruire una ‘about page’ intorno a loro stessi. A nessuno frega niente di chi sei! O almeno non in prima battuta. L’importante è sapere cosa puoi fare tu per loro. Ho quindi pensato a te e a tutti quei problemi di marketing che potresti avere, problemi tra i quali mi sono dimenato anche io prima di te e per i quali ho trovato una soluzione che potrebbe tornarti utile.
Per cominciare ecco quindi una lista di motivi per i quali ho creato il blog di tecniche psicologiche di marketing, EspressoTriplo:
- Perché voglio aiutarti a capire come creare e migliorare la tua presenza online senza dover pagare nessuno.
- Perché trovare i primi clienti per la tua attività è importante ma fidelizzarli è vitale e per farlo hai bisogno di una strategia.
- Perché amo la condivisione del sapere quando è in grado di aiutare ed ispirare gli altri.
- Perché conosco cosa vuol dire partire da zero e spendere tutte le proprie energie passando da un “Guru” all’altro solo per poi essere fregati.
Voglio anche evitare che tu faccia lo stesso errore che ho fatto io acquistando apparenti bacchette magiche che promettevano di farmi guadagnare 27.798,99€ al mese e capire solo dopo che non esistono scorciatoie.
Al contrario di molti non faccio i soldi insegnandoti come fare i soldi. Tutte le tecniche psicologiche di marketing, strategie per il business e consigli che troverai su questo blog sono il risultato di esperienze dirette con le mie attività commerciali sia online che offline, ricerche, notti insonni e test, tanti test.
Non sono un fan di SEO, Social Media o dell’ultimo ritrovato tecnologico che qualcuno vuole vendere. Perché? Perché questi sono solo strumenti, megafoni che servono ad amplificare un messaggio.
Ricordati che le persone comprano dalle persone, quindi è molto più importante capire la psicologia dietro un SÌ e la motivazione che sta in quel NO.
Ecco quindi perché questo è un blog di psicomarketing – come piace chiamarlo a me – dove ti spiegherò come AMPLIFICARE il tuo messaggio, facendo in modo che tu dica cose sensate che la gente vuole ascoltare.Ora che hai fatto indigestione di ‘perché’ possiamo passare ad un po’ di stalking blando…
Eccomi: Angelo Bandiziol
Hai mai provato a chiedere ad una ragazza di far sesso un instante dopo averla conosciuta?
Con i clienti è la stessa cosa. Assicurati di dare, prima di chiedere.
Questo è Marketing.
Classe 1981, nato e cresciuto a Latina fino ai 22 anni. Sognavo di diventare programmatore, magari mettendo sù una mia società di videogame. Tutto questo a 11 anni, quando ancora girava il Commodore 64, DOS e qualche copia rubata di Windows NT.
Ho capito che il mio futuro sarebbe stato scandito dai computer quando vidi il primo IBM 4004 all’eta di 8 anni mentre sullo schermo bianco e nero girava il videogioco Digger: “Ma come diavolo farà mai a muoversi sullo schermo quando spingo il pulsante?!”. Rimasi abbagliato dalla tecnologia!
Gli anni passavano ed arrivò Internet ed il mio primo modem 14.4k. Decisi che avrei voluto essere qualcuno, lasciare un segno sulla Rete. Essere me stesso e non più assomigliare a qualcun altro. Era il 1996.
Esserci Online: Ma come?
Dopo aver partecipato con medio interesse a qualche comunità hacker su IRC e una minaccia di denuncia da parte della CompuServe per aver violato gli account dei loro dipendenti (a quei tempi si pagava lo scatto telefonico per connettersi, io avevo trovato un numero verde per i dipendenti e un modo apparentemente semplice per connettersi), decisi di dedicarmi al gioco online in modo serio.
È così che iniziò la mia profonda dedizione per il gioco multiplayer strategico Counterstrike. Non volevo essere solo un giocatore bravo, volevo la mia squadra. Da lì in poi lavorai molto per mettere insieme un gruppo di gente straordinaria con cui andare in giro per l’Italia per partecipare ai vari tornei.
In quei tempi esordiva la broadband o ADSL come la chiamano in Italia.Nel 2000 lavoravo per conto di Telecom Italia – in realtà era la Netsiel che gestiva i lavori per conto di Telecom – ed installavo i modem ADSL a chi aveva fatto richiesta per avere il periodo di prova gratuito. Ricordo che erano scatolette di plastica orribili color verde acqua ed il più delle volte, quando visitavo le case dei clienti, o non avevano nemmeno il computer, oppure volevano farmi installare il modem alla loro Playstation. Le parolacce che mi sono preso!
Vaglielo a spiegare che ad una console quel coso non si poteva attaccare!
Andavo in giro con un’Alfa 33, senza aria condizionata né servosterzo. Era estate e faceva almeno 40 gradi. Il portabagagli era pieno di Manta e B•Box della Telecom (era una scatola che conteneva modem, maglietta e cappellino).
Dopo ogni visita dovevo chiamare il centro assistenza per confermare l’avvenuta installazione. Facevo uno squillo e l’operatore mi richiamava. Non passavano il cellulare ma almeno non spendevo un Euro.
Era il momento più bello della giornata.
Non ricordo il suo nome ma dall’altra parte del telefono c’era una ragazza con la voce più suadente che avessi mai sentito!
Quando le dicevo: “Sono dal cliente, ma l’ADSL non sembra allinearsi. Sei sicura che l’avete abilitata lì in centrale?”
Lei mi rispondeva: “Controlla il cavo…inseriscilo bene.”
La pressione saliva a mille. Quasi mi sanguinava il naso.A volte la chiamavo anche tra un’installazione e l’altra. Tipo hotline.Non ho mai pensato di incontrarla: “E se poi incontro una racchia? Meglio accontentarsi del telefono erotico e basta!”
É giunti a questo punto che tutto cambiò.
Nel 2004 la mia famiglia decise di andare a vivere in Inghilterra, per l’esattezza a Birmingham. A quel punto lasciai Counterstrike, l’università e mi convinsi anche io che fosse la cosa migliore da fare. Sedersi in aula di giurisprudenza e sfogliare ‘The Book of Gossage‘ non è sicuramente sinonimo di lucidità. Poi, passare dal vivere a pochi chilometri dal mare a poche miglia dai navigli inglesi non è stato così emozionante. Tuttavia ha avuto i suoi lati positivi…
Incominciai ad apprezzare come il mondo inglese andasse ad una velocità doppia rispetto all’Italia e di come le opportunità spuntassero ogni giorno, purché l’occhio fosse allenato a coglierle, ovviamente.
È stato proprio a Birmingham che conobbi il primo imprenditore della mia vita. Un indiano, padrone dell’appartamento dove vivevamo.Nacque un’amicizia e fu proprio lui ad insegnarmi qualche trucco sulla compravendita delle case e sul business in generale.
Fu lui a dirmi: “Non dare la colpa a fattori esterni se non riesci. Sii come l’acqua: adattati ad ogni situazione e vedrai che ce la farai.”
Dopo quelle parole mi sentivo come Karate Kid.
A 24 anni decisi quindi di comprarmi casa, incrementare il numero di camere interne ed affittarla agli studenti. Ero deciso a comprarne altre anche perché per la prima mi avevano dato un mutuo del 100% con 1% di ‘cash back’. In altre parole per darmi il benvenuto nel business immobiliare, la banca mi diede indietro un assegno di £1,200 (circa 1.500€)! Ancora oggi se lo racconto non ci crede nessuno.
Ricordo che quell’assegno andò dritto dritto nelle casse dell’Hotel San Domenico di Taormina (5 stelle L). Fantastico.
Il mutuo però correva e dovevo trovare un modo per affittare le camere agli studenti. Quindi feci il mio primo sito a scopo di lucro. Non più i soliti siti che creavo ai tempi del liceo. Un vero e proprio sito per pagare il mutuo! Il bello è che funzionava.Peccato però che l’anno seguente fu il fatidico 2008. L’anno del ‘credit crunch’. Nessuno se lo aspettava.Morale? Niente secondo mutuo, niente seconda casa, niente Ferrari parcheggiata sotto casa.
Via al Piano B.
Fare radio in maniera nuova: Radiophoria, il Podcast
Come ogni buon ‘imprenditore wannabe’ dovevo avere una seconda opzione. Già da un paio d’anni ero focalizzato su qualcos’altro. Uno dei primi podcast italiani: Radiophoria.
Era uno progetto serio che creai dal nulla: personaggi, rubriche e tutto il resto.Tra i miei amici avevo individuato due o tre persone valide che potessero aiutarmi a distanza per registrare via Skype le puntate. Mi comprai microfoni professionali, mixer, di tutto.
La figata del podcast ed il motivo di tanto clamore non era tanto l’mp3 – alla fine si trattava di un file audio su un server remoto – ma l’introduzione del feed RSS che permetteva di ricevere notifiche in tempo reale quando c’erano nuove puntate online.
Risultato? Radiophoria esplose! (Calcola che il podcast di Radio Deejay ancora non esisteva). Ne parlavano emittenti locali ma anche giornali e magazine regionali. Fui addirittura invitato a DigiTalk, una trasmissione di Sky di quei tempi, insieme al mitico Marco Zamperini.
Nessuno sapeva cosa fosse uno smartphone, perché semplicemente non esistevano (almeno come li intendiamo oggi). Tutti scaricavano le puntate per sentirle dal computer di casa o al massimo sul lettore mp3. Il primo iPhone venne introdotto solo 3 anni dopo.
Ricordo che a quei tempi l’introito principale di Radiophoria era quasi esclusivamente Google Adsense.
Dopo il podcast, feci il salto grazie ad un’altra opportunità di business più classico. Detta in soldoni, un gruppo di medici e business men italiani fondarono una società di chirurgia plastica in Inghilterra chiamata Canova Medical. In quegli anni davo loro una mano come webmaster a tempo perso, ovviamente quando non ero impegnato a dare lezioni di italiano agli inglesi.
Ah sì, dimenticavo, davo anche lezioni! Non vere e proprie lezioni…discussioni in italiano.
C’erano vari livelli: Beginner, Intermediate e Advanced. Io mi piazzavo sempre con gli ‘Advanced’ perché era più facile parlare con loro, mentre lasciavo gli altri italiani reclutati con i rimanenti studenti del gruppo. Entravano bei soldini e conobbi un sacco di gente. Facevo lezioni quattro volte a settimana sia di mattina che di sera. Da qui i nomi: Buongiorno e Buonasera – Italian Groups. Originali vero?
Il primo business ‘offline’: Canova Medical
Dopo qualche anno, il gruppo di Canova Medical decise di tornare in Italia mettendo in vendita la clinica. Pensai allora di mollare tutti gli altri interessi e dedicarmi ‘full time’ alla clinica trasferendomi insieme ad essa a Manchester. Chiesi un prestito alle banche ed iniziai questa nuova avventura che continua ancora oggi.
Negli anni, per necessità e a causa anche di un mercato veramente molto competitivo, incominciai a studiare marketing e la psicologia applicata a quest’ultimo. Le varie tecniche di SEO per portare in alto nei risultati il sito di Canova Medical senza spendere soldi delegando il tutto ad agenzie terze.
Il mercato della chirurgia plastica in Inghilterra è totalmente diverso dal nostro Paese. Non solo c’è molta più concorrenza ma è visto anche come un prodotto commerciale. Non sono stato mai d’accordo con l’approccio inglese verso la medicina estetica. Alla fine parliamo sempre di un intervento chirurgico mica di un ristorante!
Per questo ho deciso di creare una campagna pubblicitaria basata su un video ‘emotional’ mirata a sensibilizzare il pubblico inglese verso una decisione più responsabile che fosse dettata dalla qualità del servizio e non solo dal prezzo dell’intervento.
Questo è il video della campagna ‘Unique Like You’. Girato completamente a Roma, ha decisamente un approccio differente dalle solite tettone in costume usate nelle pubblicità inglesi.
Per gli amanti dei backstage ecco qualche foto della location a Roma.
È stato più difficile trovare il posto ideale dove fare le riprese che girare le varie scene! Volevo un ambiente particolare che rispecchiasse il messaggio del video.
I dettagli furono essenziali: Al povero Jonathan Silvestri – forse vi ricorderete di lui per la serie tv I Borgia (cit. Simpson ;) ) – gli abbiamo fatto togliere la fede e mettere un paio di occhiali per enfatizzare ancora di più il fascino italiano. Le donne sono andate pazze per il nostro attore mucho macho!
Grazie proprio a questa campagna e ad una strategia di digital marketing vincente, riuscii ad espandere la società ed incominciare a differenziare gli investimenti.
In che modo? Cercando di sfruttare opportunità in mercati emergenti. Tipo? Aprendo una compagnia di composizioni floreali in Slovacchia: Gabriella kvetový dizajn :)
Dopo aver visitato anni fa la parte est del paese, insieme a qualche bicchiere di troppo, mi venne la folgorante idea di aprire un negozio di fiori specializzato in decorazioni per eventi. Qualcosa di nuovo, di diverso.
Per ogni evento o ricorrenza, in Slovacchia si regala un fiore. Il problema è che si parla di un paese ancora legato alle tradizioni post-comuniste per cui tutto e tutti devono essere uguali e se è diverso allora non funziona (mi dicevano…). In realtà le nuove generazioni hanno voglia di cambiare e tutto quello che è nuovo è ben accetto.
“Se gli altri fanno così allora funziona. Quindi fai come fanno gli altri” è la tipica mentalità di chi non è sicuro di cosa sta facendo. Ma copiare gli altri ti porta sempre ad essere un gradino indietro e ad aspettare la mossa dell’altro.
Se vuoi il successo, bisogna prendersi dei rischi e tentare. E questo è quello che ho deciso di fare io nella Slovacchia dell’Est.
Oggi
Nell’ottobre 2019, Canova Medical viene acquisita da un team di chirurghi locali, dando così il via al mio nuovo progetto che prevedeva, già da qualche anno, il trasferimento da Manchester a Košice in Slovacchia. Dopo vent’anni di Inghilterra era arrivato il momento di cambiare e dirigersi verso nuovi orizzonti per dare inizio ad altrettanto nuovi progetti imprenditoriali e di vita!
Espresso Triplo da semplice blog è diventato ora un vero e proprio punto di riferimento per condividere tecniche e strategie di marketing che io per primo implemento nei miei business.
Blog che ha dato alla luce anche il mio primo libro chiamato “Aida – Scopri come attrarre nuovi clienti ed incrementare le tue vendite pur non avendo le tette“. Titolo irriverente per una guida dedicata alla creazione di un messaggio chiaro che converta veramente. Come quello delle donne :)
D’altronde la stessa Margaret Thatcher diceva:
Se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna.
Beh, io seguo proprio questa filosofia e mi contorno di donne in gamba, migliori di me. Perché solo in questo modo riesci a migliorare te stesso. E Aida è proprio questo: dopo anni di lezioni da parte delle donne, ho cercato di incapsulare i loro modi e la loro fine strategia in un libro che aiuti le persone a migliorare le proprie attività commerciali.
Consulenza Marketing Internazionale. Attualmente collaboro con un gruppo selezionato di professionisti nei settori dell’estetica, ristorazione, studi legali e odontoiatria, operando in mercati diversi come Regno Unito, Italia, Croazia e Dubai. La mia consulenza va ben oltre le strategie standard di marketing: mi piace immergermi a fondo nella realtà di ogni cliente, comprendendo le peculiarità del loro settore e i dettagli che fanno la differenza. L’approccio dedicato e personalizzato mi permette di capire le dinamiche e le sfide uniche di ciascuna attività, al punto che spesso scherzo sul fatto che potrei levare anche qualche dente al posto del dentista! Questo metodo è l’unica via che garantisca strategie mirate e risultati concreti e duraturi.
Nel 2021, esce finalmente il mio primo romanzo noir picaresco Il segreto della Vedova Nera edito da Ali Ribelli Edizioni. Ambientato tra Manchester e Liverpool, questo romanzo è stato un modo per fotografare i posti a me cari che hanno segnato gli anni nel Regno Unito, vestendoli a tinte gialle e misteriose per l’occasione. Altri romanzi si sono poi susseguiti negli anni.
P.S
A dire la verità, il blog l’ho creato anche per scrivere qualche volta in italiano visto che ho una paura marcia di diventare come il mitico Joe Bastianich o il mio barbiere, che venne in Inghilterra più di 30 anni fa e parla come Joe.
Mi sento già sulla buona strada…
Best regards,