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Al giorno d’oggi i social network sono la base di una strategia di marketing vincente. Tuttavia ce ne sono così tanti che potrebbe essere facile perdere tempo su quelli sbagliati.
Quali usare quindi?
Quando si parla di Social Network personalmente seguo il principio di Pareto secondo cui l’80% del traffico dei Social proviene dal 20% dei Network e quindi Facebook, Twitter e perché no, Instagram (qui la guida su come avere seguaci).
Vedo già i fan di Google sbraitare: “e G+ dove lo metti?”
Avete ragione ma è molto probabile che chi stia su Twitter sia anche su Facebook mentre non è vero il contrario. In più quando si parla di marketing, Facebook la fa da padrone offrendo una piattaforma per l’advertising che nessun altro Social ha, Google incluso.
Il primo passo – e anche il più ovvio – è creare una presenza su queste piattaforme tramite una pagina dedicata al business e anche alla persona dietro tale attività. (Non mi stancherò mai di ripetere che le persone comprano dalle persone e che quindi un viso è molto più rassicurante di un logo).
Giunti a questo punto, gli errori che fanno in molti sono due:
- Invitare gli amici ad unirsi alla pagina
- Scrivere solo ed esclusivamente dei servizi che si offrono.
Cari amici miei
Chiedere alle tue conoscenze di seguire la pagina del tuo business solo per far alzare il contatore è pressoché inutile. Hai bisogno di persone interessate a ciò che fai. Quanti dei tuoi amici lo sono veramente?
Ecco perché bisogna concentrarsi su potenziali clienti.
Ma come?
Il primo passaggio, gratis ma anche più laborioso, sarebbe quello di sfruttare il Graph Search di Facebook; attualmente non è ancora disponibile in italiano ma si può usare in inglese senza problemi.
Grazie al Graph Search è possibile ricercare persone o gruppi, usando svariati filtri come città, interessi, lingua, età ecc.
È un metodo molto semplice ma di certo non facile da implementare in quanto prende parecchio tempo.
Se vuoi sapere come abilitare e sfruttare tale opzione, ho scritto una guida video sul Graph Search.
Il secondo metodo è a pagamento ma sicuramente più efficace in quanto automatizzato e tracciabile.
Sto parlando di una campagna pubblicitaria su Facebook che miri ad incrementare i ‘followers’ sulla tua pagina.
Il metodo è simile a quello usato per il Graph Search:
- Cercare persone di una certa età
- Magari piccoli imprenditori o liberi professionisti
- Con alcuni interessi particolari
- Ai quali proporre di seguire la pagina della tua attività.
La pagina su Facebook va vista come una newsletter tuttavia è importante ricordare che il Social Network in Blu recentemente ha limitato l’esposizione dei post verso i followers. Apparentemente solo il 16% di questi, visualizzerà i contenuti che noi pubblichiamo.
Il motivo è semplice: Facebook vuole che tu investa nella sua piattaforma pubblicitaria.
Hai visto il piccolo pulsante ‘Boost’ alla fine di ogni post? Serve per raggiungere più pubblico possibile! Ed indovina un po’? Si paga!
Ecco perché sono dell’idea che un sito web rappresenti ancora LA strada da percorrere se si vuole dare un’impressione di professionalità ma anche e soprattutto per avere più controllo sui propri contatti.
L’ideale sarebbe usare Facebook per far confluire le visite, non sulla propria pagina ma sul proprio sito, così da poter raccogliere le email degli utenti.
Ma questa, è un’altra storia.
Pizza Margherita e Tiramisù
Il secondo errore di cui parlavo è quello di scrivere solo ed esclusivamente di noi stessi e di quello che facciamo.
Cosa importa alla gente che la pizza Margherita sia stata reintrodotta ad un prezzo ancora più vantaggioso sul menu della nostra pizzeria? O che magari vendiamo un pacchetto SEO per ottimizzare il sito dei clienti?
Bisogna parlare dei benefici che questi prodotti/servizi portano all’utente e non delle sue caratteristiche.
Gratis, Free, Zero, Nada!
Su Facebook ed in generale sui Social Network, l’utente non è in buy-mode. Non si collega per comprare ma sta lì a trastullarsi per vedere se il proprio ex si è messo con qualcun altro o se è ingrassato da quando si sono lasciati.
L’atteggiamento è completamente differente da quando invece sono sui motori di ricerca per trovare una soluzione al loro problema.
Ecco quindi che gli ‘advert’ vanno studiati in maniera differente.
Dopo aver testato centinaia di campagne pubblicitarie su Facebook aventi come target 3 prodotti differenti in 3 paesi differenti, per una strategia pubblicitaria efficace, mi sento di consigliare la strada del freebie: dare qualcosa gratis.
Bella scoperta! – Ti ho sentito, l’hai detto vero?
In realtà non è poi così scontato. Dare qualcosa gratis implica una strategia d’acquisizione più lunga ma più efficace.
Entrare in contatto con l’utente —> Farsi Conoscere —> Introdurre i benefici dei propri servizi —> Attirare il cliente con un prodotto base, per poi scalare verso un più ampio ed articolato servizio.
Pensi che pubblicizzare un pacchetto servizi da 1.300 Euro su Facebook a qualcuno che non ti conosce sia una strategia valida?
Questo è un ipotetico scenario che si pone davanti al 90% dei business su Facebook:
- L’utente vede la pubblicità su come migliorare la propria presenza sui motori di ricerca.
- WOW! clicchiamo -dice. Tu intanto quel clic l’hai pagato e forse pure salato.
- L’utente va sul tuo sito per vedere i dettagli del servizio per poi scoprire quanto costa.
- <— Indietro.
Lo sapevi che il tasto ‘indietro’ è quello più cliccato sui browser? :)
Ecco perché dare qualcosa gratis di alta qualità potrebbe stimolare maggiormente l’utente ad entrare in contatto con te ed i tuoi servizi.
“Se questa è la qualità dell’ebook gratis, i servizi saranno ancora meglio!”
Come suona questa frase?
D’altronde se stai leggendo questo articolo e segui questo blog è molto probabile che tu sia stato attirato dalla mia guida su Adwords :)
Ti sei dimenticato di Twitter
Ah vero! Rimedio subito.
Prima di concludere, vorrei spendere un paio di parole a riguardo. Twitter funziona in maniera differente. Se Facebook è chi conosci, Twitter può essere considerato chi sei.
Anche qui però ricordati di non parlare di te ma di quello che potresti fare per chi ti ascolta. Le persone sono per natura egoiste (mi dispiace ma è così) e sono interessate solo se intravedono un beneficio per loro stesse. Quindi in campana alla strategia che usi!
Anche Twitter mette a disposizione una piattaforma pubblicitaria, però è limitata solo ad alcuni paesi ed i filtri sono un po’ fallaci (che erudito che sono).
Mi è capitato di ricevere messaggi da persone che dicevano: “Non sono un tuo potenziale cliente, basta spammare la mia timeline!”
Ancora troppo acerbo per giocarsi la reputazione.
Comunque anche qui dipende dal tipo di servizio che proponi. Se il target è promuovere un’App su scala nazionale magari potrebbe funzionare, ma se l’obiettivo è promuovere un business locale, ho i miei dubbi che riesca bene.
Concludendo mi sento di dare un consiglio a chiunque provi ad usare Facebook o simili per incrementare la visibilità.
La formula magica per riuscire con una strategia pubblicitaria è la seguente:
Testare, analizzare, ottimizzare.
Ritestare, rianalizzare, riottimizzare.
Chi ti dice che una certa strategia non funziona, è solo perché lui non è stato in grado di attuarla.
Questo non vuol dire che anche tu debba fallire però!
Giusto?
Hai mai testato una cosa per scoprire solo dopo che la variante che stavi per escludere fosse quella vincente? Fammi sapere lasciando un commento.