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Correva l’anno quasi 2000 A.F. (avanti Facebook).
In quei tempi gli umani ancora non erano diventati tutti gobbi e – credici o no – uscivano ancora insieme per parlare e divertirsi.
Quando si incontravano, spesso aprivano delle strane scatole contenenti taccuini, matite e piccole clessidre. Non c’erano spine né schermi.
Questi giochi chiamati da tavolo – considerati oggi come l’ultimo reperto di interazione sociale con la S maiuscola – riuscivano ad intrattenere il gruppo di umani per svariate ore senza che nessuno si facesse selfie o postasse qualcosa su Instagram (leggi la guida su come aumentare i tuoi followers).
Tra i vari giochi ce n’era uno di memoria secondo il quale ognuno dei partecipanti doveva aggiungere un elemento alla lista e ricordarsi tale elemento più tutti quelli aggiunti dagli altri giocatori.
Bisognava far lavorare il cervello. Altri tempi, eh?
Cos’è cambiato da allora ad oggi?
- Ahimè, non si usano più i giochi da tavolo.
- Non si sta più insieme per il gusto di condividere il tempo.
- Si usa molto di meno il cervello.
Una cosa però non è cambiata: le persone amano le immagini. Ancora di più amano quello che c’è scritto sotto le immagini.
Se fai caso alle riviste, la prima cosa che leggi durante un articolo è la didascalia sotto le foto dei paparazzi.
Le didascalie delle immagini piacciono perché sono semplici, perché non impegnano il cervello e perché aiutano a ricordare solo una cosa: l’immagine.
Avere queste piccole linee di testo è quindi importante tanto quanto scrivere un contenuto accattivante, specialmente se lo fai per vendere.
L’errore più comune di chi scrive didascalie per foto
Quello che non vuoi è che i tuoi lettori ricordino più di una cosa quando guardano una foto, altrimenti si scordano tutto il messaggio e buona notte al secchio.
Ma non vuoi nemmeno lasciare un’immagine senza didascalia – pensa alla foto di copertina usata per questo articolo quanti equivoci avrebbe creato. Io volevo solo mostrare il mio enorme cetriolo biologico! :-)
Scrivere una didascalia per le tue immagini non vuol dire semplicemente dire ciò che c’è nella foto. Ricordi quel detto che una foto vale più di 1000 parole? Ecco, allora perché aggiungerle inutilmente se il lettore può arrivarci da solo?!
Certo, devi ricordarti sempre di contestualizzare una foto, ma dire quello c’è nella foto crea solo confusione.
La risposta del lettore è sostanzialmente questa: “Va bene, e quindi?”
Fermarsi a dire cosa c’è nella foto è un’occasione persa. Si può fare meglio!
Scrivi meglio includendo un beneficio
Nel mio libro AIDA c’è un capitolo intero dedicato all’importanza del beneficio ed ecco che anche per le foto vale lo stesso principio.
Quindi per l’esempio di prima sui Pici, qual è secondo te il beneficio di avere una pasta di alta qualità?
Possibili benefici di una pasta premium:
- Nessun problema per i celiaci
- Non ti gonfia la pancia
- Esplosione di gusto
Ci siamo?
Scegli un beneficio
Scegliene uno, quello che secondo te potrebbe motivare maggiormente il cliente a comprare. Questo beneficio deve puntare a sciogliere la preoccupazione più grande che ha la tua nicchia di mercato.
Se cose come gusto e impiattamento sono tutte caratteristiche buone da avere, il problema principale che il cliente di un ristorante bio potrebbe avere è la provenienza degli ingredienti.
Oggi siamo tutti più sensibili quando si parla di cibo e sapere da dove vengono le cose usate nel piatto che mi sto per mangiare aiuta sicuramente a gustarmelo meglio.
Avere quindi un prodotto di qualità con materie prime eccellenti, fa leva sul cliente spingendolo a comprare il tuo piatto di pasta invece che quello della concorrenza.
La didascalia delle foto deve essere credibile!
Eh sì, perché non basta dire che il tuo piatto è fatto con ingredienti ottimi per tutti i palati se poi non puoi provare i fatti.
Questa didascalia per esempio è difficilmente credibile:
Una descrizione del genere porterebbe far solo male al tuo business. Già me la vedo la reazione: “Sì, certo, come no…”
Come rendere la didascalia nelle foto credibile quindi?
Per rendere il tuo bel duo immagine + didascalia credibile, il segreto è legare il beneficio con la caratteristica che gli corrisponde.
- La pasta è fatta rigorosamente a mano
- Il pesce è fresco e salta lui stesso direttamente sull’imbarcazione
- Pici fatti con farine a basso contenuto di ceneri e senza glutine
- Uso di sole uova biologiche
Parliamo di bio, parliamo di freschezza e allora proviamo ad utilizzare questo mix:
Boom! Questo è quello che io chiamo didascalia ideale.
Puoi sempre migliorarla:
- Questo piatto permetterà anche ai celiaci di gustarsi degli ottimi Pici fatti a mano.
- Le farine usate per questo piatto sono a prova di celiaco. Il tutto senza rinunciare al gusto
Diceva il saggio: Parlando di foto, ricordati sempre di usare immagini che descrivano il prodotto finito. Nel caso del piatto – a parte la maestria del sottoscritto nell’immortalare un bel piatto prima di essere divorato – non funzionerebbe far vedere un po’ di pasta mentre bolle in pentola. Così come non funzionerebbe vedere una montagnetta di farina.
Facci caso, in televisione quando si parla di passata di pomodoro, latte, salumi, birra ecc. ti fanno sempre vedere il prodotto completo per non lasciare niente all’immaginazione…
…perché lo sanno che l’immaginazione del cliente è spesso carente e quindi realtà come Barilla, Mulino Bianco, Cirio, Moretti e compagnia bella non se la rischiano. Vogliono che il tuo cervello si goda il loro prodotto!
Quando una didascalia di una foto è troppo lunga?
Questa la so…
Prova a leggerla senza prendere fiato. Se finisci con l’avere i polmoni a corto d’aria, allora è troppo lunga.
Sperimentiamo:
“Acqua presto! Mi si è seccata la gola.”
Troppo lungo. I tuoi lettori rischieranno di non capirci una mazza.
Trasforma la tua Passione in un Business di Successo
Chi è AIDA? Non è quello che pensi… 😉
Se pensi sia l’ennesimo libro sull’acronimo A.I.D.A. del copywriting, ti sbagli di grosso! Ti presento la mia Aida, che ignora le regole del marketing per fare le cose in modo diverso. Ho trasformato questo approccio in un metodo testato per il tuo business.
- Usa la psicologia invece delle solite tattiche di marketing
- Attrai naturalmente i clienti giusti (e manda gli altri dalla concorrenza)
- Fatti scegliere per quello che sei, non per quello che vendi
Include 5 bonus del valore di €130
Ho capito, ma se vendo servizi?
Ci sono consigli anche per te.
L’esempio fatto fino ad ora è stato disegnato intorno ad un prodotto ma cosa succede se vendi un servizio? Valgono esattamente le stesse regole.
Prendiamo un servizio sempre relativo al mondo della ristorazione, questa volta catering per matrimoni.
Usando una didascalia che parla esclusivamente di una caratteristica del servizio, darà inevitabilmente la reazione da “e allora?”.
Per esempio: “Il nostro servizio prevede portate su tavoli apparecchiati”
“Ok e quindi?”.
Invece dobbiamo aggiungere un beneficio; qualcosa di specifico che punti ad alleviare la preoccupazione del cliente.
Se andassimo a scavare tra i dettagli dei servizi di catering, scopriremmo che il primo fattore di stress per gli sposi è quello di trovare due compagnie: una che si occupa del cibo e una che si occupa degli allestimenti (almeno che non ci si affidi ad un ristorante).
Quindi avere solo un team che sia in grado di creare un allestimento per i tavoli seguendo uno stile dettato dai tuoi gusti e al contempo che si prende cura delle pietanze, ti risparmia non pochi mal di testa.
Una buona didascalia per la foto potrebbe essere: Lascia che ci prendiamo cura dei tuoi invitati a 360 gradi.
Possiamo fare meglio però aggiungendo una caratteristica che giustifichi il beneficio.
Esempio: Lascia che il nostro team si prenda cura delle portate e degli allestimenti per un’armonia perfetta e senza stress.
Ricordati sempre di fare attenzione a non fare le descrizioni troppo lunghe!
Per aiutarti a visualizzare l’effetto finale di una didascalia per questo specifico servizio di catering, ecco una foto:
Ricapitolando
Una buona didascalia è costituita dei seguenti elementi:
- La descrizione rende ovvio ciò che c’è nella foto e la contestualizza
- Dice al lettore qualcosa in più di ciò che è già ovvio, evitando la sindrome da “ok, e allora?”
- Specifica un beneficio: quello che motiva maggiormente i tuoi potenziali clienti
- Cerca di utilizzare una caratteristica per rafforzare il beneficio
- La frase deve essere semplice e concisa, in grado di essere letta tutta d’un fiato
- sì, la foto è la mia e questo è un servizio che mette a disposizione la mia società in Slovacchia
Seguendo questi passaggi creerai facilmente didascalie per immagini che i tuoi clienti ricorderanno…senza bisogno di appuntarselo!
E ora vediamo se hai fatto attenzione…
Quiz su Come Scrivere Didascalie Memorabili
Qual è uno degli errori più comuni quando si scrivono didascalie per le foto?
N.B
Devo essere sincero: c’è solo un piccolo dettaglio che manca nella foto usata. Se volessimo essere perfetti, bisognerebbe usare una tavola imbandita. Quando ho fatto quella foto le pietanze non erano ancora pronte. :)
Ora fallo tu!
E a proposito di falli, ora fallo tu…
💡 Quando il marketing diventa seducente: Ti presento Aida
Come può una donna che conquista chi vuole insegnarti a far crescere il tuo business? Nel mio libro, Aida usa l’astuzia (e zero tecniche da manuale) per ottenere ciò che desidera. Ho trasformato i suoi segreti in strategie pratiche che puoi applicare subito.