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Cos’è Google Adwords?
Al giorno d’oggi i social network sono molto importanti per una strategia di marketing vincente. Scopri come usarli, su quali puntare e quali invece accantonare per non perdere tempo.
Messa semplicemente, Adwords non è altro che un megafono: amplifica il tuo messaggio rendendolo udibile da utenti interessati. E visto che ci sei, cerca di non fare questi errori con Google Adwords.
Se però nessuno ascolta, o tantomeno si gira solo per qualche secondo per poi tirar dritto, dove sta il problema?
È il megafono mezzo rotto o siamo noi?
Mi dispiace dirlo ma il più delle volte siamo noi ad usarlo in maniera sbagliata. Se infatti lo puntiamo verso un pubblico sbagliato e ci urliamo dentro cose imprecise, chi ascolta udirà solo un brusio…un rumore.
Messa da parte la mia vena poetica di oggi, volevo farti partecipe di una email arrivata da Alessandro, un lettore del blog, che ha sfruttato il bonus della guida gratis Adwords: 3 domande per migliorare il tuo business.
Partiamo dal primo problema a cui ho risposto con un video.
Campagne settore turismo – Ottimizzare Google Adwords per la conversione
Domanda: Ho molte difficoltà con le campagne estere settore turismo: pochi click, CPC alto, buona profondità della visita ma pochissime conversioni. Hai dei consigli particolari per questi tipi di campagne?
Ecco le risorse utilizzate nel video:
- Insert PHP (Wordpress Plugin)
- Google Adwords
Questo è il codice per il testo dinamico:
Cerchi [insert_php]
if ($_GET['keyword'])
{echo ucwords($_GET['keyword']);}
else
{echo ucwords('Hotel a Rimini');}
[/insert_php]
www.ilmiosito.com/hotel-rimini/?keyword={keyword}
Adwords Remarketing Search vs Remarketing Display
Domanda: Come valuti il remarketing search? Lo usi o pensi che sia meglio il remarketing display? Se lo usi, utilizzi keyword generiche o specifiche per farlo?
Tra quelli che usano Google Adwords (ebook gratis), pochissimi conoscono l’RLSA (Remarketing Lists for Search Ads), quindi se anche tu hai fatto spallucce, non preoccuparti, non sei l’unico!
Il remarketing applicato al display network è una pratica molto utilizzata al contrario di quello per le ricerche; questo perché risulta difficile da comprendere a pieno e spesso complicato da applicare al proprio business.
In entrambi i casi questi sono miti da sfatare! Lo so, RLSA suona complicato ma non lo è.
Incominciamo con le differenze per chi conosce poco queste due pratiche.
Dopo aver visitato un certo sito web avrai notato che i suoi banner ti seguono su altri siti. Sei andato a vedere un paio di scarpe e, guarda un po’, le stesse scarpe ti seguono anche sul forum che frequenti giornalmente.
Stessa cosa per quell’hotel che volevi prenotare ieri.
Ecco, questo è il Display Remarketing. L’inserzionista caro amico, ti sta prendendo di mira e quindi poiché tu hai visitato certe pagine del suo sito, ti sta ricordando di lui in caso tu voglia tornare sul suo website. Non importa dove sei, può essere Youtube, un blog o un forum; se questi usano Google Adsense, tu vedrai il banner del nostro inserzionista!
Il Search Remarketing invece si basa sulle query di ricerca. Invece di farti vedere dei banner, ti permette di mostrare degli ‘ad’ testuali su Google.it solo alle persone che hanno precedentemente visitato il tuo sito e che stanno ricercando ancora il tuo prodotto o servizio.
Invece di bombardare l’utente con i banner, adesso puoi visualizzare le tue pubblicità solo quando cercano il tuo prodotto. Un modo alternativo per ottimizzare Google Adwords.
Figo è?!
C’è un ‘Ma’…
Per creare una lista da usare con il Search Remarketing, devi avere almeno 1000 visite sul tuo sito in 540 giorni. Questo è l’audience minimo di una lista per il remarketing.
Troppe le visite richieste?
È qui che arriviamo alla domanda di Alessandro: “[…] utilizzi keyword generiche o specifiche?”
Prendiamo il caso degli hotel. Normalmente useremmo keyword specifiche come ‘hotel a basso costo a Rimini’ oppure ‘Quale hotel prenotare a Rimini’. Questo perché parole come ‘Prenotare Hotel’ potrebbero risultare troppo generiche.
Ti immagini il costo di una parola chiave del genere!? Wow!
Nel caso di liste per il Remarketing Search, puoi invece usare keyword generiche come ‘vacanze’ oppure ‘hotel’ poiché i tuoi advert appariranno solo a quelle persone che hanno visitato il tuo sito precedentemente.
Se quindi 1000+ persone hanno visitato il tuo sito dedicato a ‘Hotel a Rimini’, quando vanno su Google per cercare qualcosa di generico come ‘vacanze’, ‘estate a Rimini’, ‘hotel’ possono essere utilizzate per il tuo remarketing.
Loro cercano ‘dove andare in Agosto?’ E pam!, gli fai vedere l’advert sul tuo hotel a Rimini.
Loro cercano ‘spiagge’? E tu boom! gli piazzi l’ad sul tuo hotel.
Alcuni consigli ora.
I giorni da impostare per la tua lista
Se il tuo sito non ha molto traffico, ti consiglio di creare una lista ed impostare la scadenza (per quanto tempo ricordarsi dei tuoi visitatori) sui 540 giorni e cioè il limite massimo.
Se invece stai impostando una campagna per un’offerta di Natale o qualcosa di più specifico, ovviamente metti 30/60 giorni. Non vorrai far apparire un’offerta ad un anno di distanza quando già è finita vero?
L’uso delle keyword per il remarketing
Ricorda che stai puntando persone che hanno già visitato il tuo sito – una fetta molto minore di traffico comparato ad una campagna normale – quindi devi usare keyword generiche per aumentare la possibilità di piazzare il tuo messaggio in faccia alla stessa persona ancora una volta.
Quando pensi a tali parole chiave da usare, focalizza l’attenzione sui temi: ‘hotel’, ‘Rimini’, ‘vacanze’ ecc.
Sii generico ma non troppo, in questo modo ottimizzi Google Adwords ma eviterai di abbassare il tuo CTR.
Il tuo messaggio
Anche qui tieni a mente che chi legge il tuo ‘ad’ è un potenziale cliente che torna sul tuo sito. Ti puoi permettere quindi di essere più creativo magari utilizzando foto, recensioni, video ecc.
Google Adwords e Youtube
Domanda: Pensi che le campagne YouTube siano valide? E principalmente per quale obiettivo? Più per la brand awareness o anche per arrivare a conversioni?
Per quanto riguarda Youtube, bisogna tenere a mente chi è il nostro target e in che modalità si trova.
Chi cerca su Google è solitamente in ‘problem mode’ e quindi più attento a ciò che legge.
Quando la stessa persona si trova su Youtube, si trova il più delle volte in ‘fancazzismo mode’. Quanta possibilità abbiamo di convertire questo utente in cliente?
Poche.
Possiamo però utilizzare Youtube per un po’ di brand awareness (per far conoscere agli utenti la nostra attività) o ricordargli di noi in caso abbiano visitato il nostro sito in passato.
In entrambi i casi, consiglio comunque di filtrare le categorie dei video su cui visualizzare i tuoi messaggi.
Il lato positivo è che i costi sono molto più bassi di una campagna Search, ma anche le conversioni.
Video o Banner?
Se hai a disposizione un video da usare come pubblicità, questo avrà un maggiore impatto. Il video che ho creato per il mio business ha sortito un ottimo effetto quando impostato in ‘pre roll’.
Al contrario, i banner visivi piazzati in basso potrebbero portare risultati più scadenti.
Se arrivi ad avere un CTR del 3% con uno di loro, ritieniti fortunato!
Qual è il prossimo passo?
Condividi questi consigli con chi potrebbe trovarli utili e fammi sapere se ti hanno aiutato a migliorare le tue campagne Adwords.