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Cos’è Adwords?
Te lo sei mai chiesto?
Google Adwords non è altro che uno strumento, un megafono che amplifica il tuo messaggio. Ma se quello che esce fuori dal megafono è distorto, cosa pensi che capirà mai chi ti sta davanti? Rumore!
Risultato?
Il tuo audience si gira dall’altra parte, continua a fare ciò stava facendo prima, mentre tu ci hai rimesso soldi!
Prima di buttarti a capofitto quindi in qualsiasi piattaforma pubblicitaria, rifletti bene su cosa vuoi dire, su quale messaggio vuoi trasmettere; questo è il primo passo, il più importante quando si parla di marketing.
Detto questo, torniamo ad Adwords. In questi giorni ho scambiato due parole con persone che usano questa piattaforma e che pagano terze parti per gestire le loro campagne pubblicitarie. Queste persone, cacciano fuori soldi e pagano agenzie che il più delle volte non hanno la minima idea delle attività che stanno promuovendo, della nicchia in cui io e te ci troviamo e soprattutto di quale sia il messaggio che vogliamo mandare. Hanno un approccio sterile.
Con questo non voglio dire che sia un errore delegare, anzi, in questo modo hai più tempo per dedicarti a quei task in cui sei veramente bravo. Tuttavia è sempre importante sapere di cosa si stia parlando e non fidarsi ciecamente di chi ci sta davanti.
Allora, qual è il problema quando si delega la pubblicità sulla piattaforma di Google?
Le agenzie, soprattutto quelle accreditate Google Adwords – insomma quelle che ti fanno vedere come prima cosa il certificato – usano la piattaforma nel modo in cui Google gliel’ha insegnato. Questo è chiaro, no? Il figlio fa quello che il padre insegna.
Non solo non hanno mai messo i propri soldi su Adwords ma continuano ad utilizzarlo nel modo in cui vuole Google.
Perché no, verrebbe da dire.
Cosa ti fa cambiare approccio? Il portafoglio!
Specialmente quando vedi il report mensile costellato di click e nessuna conversione. Il che fa molto male.
Cerchiamo quindi di cambiare punto di vista.
Quello che in pochi fanno è usare Adwords come laboratorio per migliorare il proprio SEO. Questo perché con il traffico a pagamento, si hanno risultati istantanei e riusciamo a capire in poco tempo quello che l’SEO impiegherebbe parecchi mesi a dirci.
I passi da seguire sono questi:
– avere un ranking alto per determinate keyword.
– filtrare quelle inutili e tenere quelle che pagano.
Adwords ti aiuta a capire quali sono queste KW velocemente. Poi, si prendono queste stesse parole chiave e si implementano in una strategia SEO che costa meno e produce un ritorno di investimento più alto.
A questo punto passiamo agli errori da evitare assolutamente…
Errore 1 – Non avere limiti!
Usare troppi modified broad match.
Su questi abbiamo poco controllo e rischiamo di bruciare il nostro budget puntando su parole chiave che in realtà non servono a niente. Se si ha un budget che ce lo permette, possiamo usare +questo +tipo +di +parole +chiave ma facendo molta attenzione ai risultati che escono fuori e a quali KW ci portano.
Il nostro obiettivo finale è usare parole chiave in [exact match]!
Vogliamo parlare dei gruppi degli ad? Parliamone!
Eh sì perché anche qui si cela uno degli errori più grandi fatti dagli utenti:
1 advert, 1 gruppo e 1725 parole chiave.
Questo, my friend, non serve a niente e non ti fa imparare niente.
In particolar modo se le keyword sono in modified broad match.
La soluzione a questo tipo di problemi?
1 advert che è collegato ad un gruppo con poche – facciamo massimo una ventina – keyword specifiche.
Ecco un esempio a dir poco calzante: Scarpe da corsa
Mettiamo caso che troviamo una parola tipo ‘scarpe da corsa rosse’. Cosa facciamo, l’aggiungiamo al gruppo ‘scarpe da corsa’?
Sì o no?
Allora?
Certo che no!
Se la KW è scarpe da corsa rosse devi creare un altro gruppo, un altro advert e quindi un’altra pagina sul tuo sito (se proprio vogliamo essere minuziosi).
Ma perché tutto ciò?
Segmentiamo in modo granulare tutte queste parole chiave perché dobbiamo trovare il vincitore. Quale keyword funziona e quale invece va scartata.
Ricorda sempre che il QS (o quality score) che Google Adwords assegna alle tue parole influenza l’account, quindi avere delle keyword con un QS basso vuol dire pagare di più i click!
Errore 2 – Funziona, sì ma quanto?
Sai quante volte ho visto webmaster gasarsi per un conversion rate del 92%?
Erano così felici che quasi mi dispiaceva dirgli che non era possibile!
Ma come non rovinargli la festa?!
L’uso del ‘tracking code’ per le conversioni del tuo sito è essenziale.
Vai su Google analytics, settaggi, e scarichi il codice. Niente di problematico fin qui.
Il punto è inserirlo nella pagina giusta!
Se lo metto, diciamo nella pagina contatti per vedere in quanti mi hanno contattato, pensi che il codice mi riesca a dare valori realistici?
Ovvio che no. Perché traccerà tutte le persone che hanno visitato la pagina contatti e non quelli che effettivamente l’hanno usata.
Ecco quindi che il codice va inserito in una pagina ‘grazie per avermi contattato’ che vedono solo quelli che hanno inviato il messaggio. Ora sì che ha senso!
Ma torniamo a noi.
Una volta impostato il codice, bisogna controllare il funnel a ritroso e farsi le seguenti domande:
– quali KW hanno portato a quella determinata pagina?
– quanto ti sono costate?
– ne è valsa la pena?
A questo punto torna su Adwords e controlla gli annunci pubblicitari e i loro costi.
Errore 3 – Essere negativi a volte aiuta
Arriverai ad un punto dove vorrai spingere sul gas e passare a parole chiave in ‘phrase match’ e ‘modified match’ quando vedi che quelle in [exact] incominciano a monetizzare.
Insomma, invece di andare come un cecchino, procedi con il fucile a pallettoni!
Attenzione però…
Google in questi casi mostrerà la tua pubblicità anche a parole che pensa siano relative alla tua campagna.
Esempio: scarpe da corsa rosse gratis.
Tu però non vuoi questo. Mica sei Robin Hood!
Dirai: “Sì, ma così la gente clicca!”
Sbagliato Pierino.
La gente clicca e si rende conto di non aver trovato quello che cercava e click!, indietro.
Questo porta ad un basso CTR (click through rate) e un alto CPC (cost per click).
Ricordi il Quality Score? Bene, perché si abbasserà ancora di più se mostri una pubblicità non congrua con il prodotto che vendi; stessa cosa se l’utente entra ed esce dopo aver cliccato il banner.
Errore 4 – Lento come una lumaca
Un altro errore comune dato dall’indottrinamento Adwordiano è il non-uso del metodo accelerato di mostrare i banner.
Cos’è?
Il metodo standard usato da Adwords è quello di mostrare le tue pubblicità durante tutta la giornata, così da spalmare il costo tra le varie ore del giorno.
Il problema dove sta?
Un altro esempio corre in nostro aiuto.
Mettiamo il caso che tu abbia una determinata parola chiave con 1000 ricerche al giorno e che per visualizzare il tuo banner, tale traffico, ti costi 100 Euro.
Ora poniamo che tu avessi solo il 10% di quel budget ed usassi il metodo standard suggerito da Google Adwords per la pubblicazione. Il tuo budget verrebbe spalmato su tutto il giorno. In questo modo non riusciresti a capire bene quanto di quel traffico tu sia riuscito veramente a collezionare.
Con il metodo accelerato di pubblicazione invece se vedi che a mezzogiorno non c’è più un Euro di budget, allora hai preso solo il 50% circa del traffico!
E poi parliamoci chiaro: in quanto business perché mai non dovresti voler più traffico e quindi più contatti il più velocemente possibile?
Errore 5 – Punto poco e vediamo come va
Puntare basso sulle KW da subito. Suona famigliare?
Una volta impostati per benino banner e gruppi, vuoi sapere quali parole chiave funzionano, giusto?
Bene, se sei in posizione 6, 7 oppure 8 sei fuori dai giochi. Tu vuoi la 1 o la 2. È lì che sta il traffico.
Se il suggerimento di puntata è 1 Euro, tu metti 10 Euro.
Così facendo, se la keyword scelta non funziona, te ne accorgi subito.
Non solo, così facendo se la parola chiave è buona, specialmente all’inizio, crei trazione. Quindi CTR alto, il banner è visto come più attinente (relevancy), e avrai QS (quality score) più alto, che vuol dire pagare di meno il singolo click.
Non male vero?
Come vedi piccoli miglioramenti possono portare grandi risultati.
Nel tuo caso qual è stato l’errore che una volta risolto ha portato a prestazioni migliori?