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La scorsa settimana guardavo su Youtube alcuni video di neonati sghignazzanti per iniettarmi la dose giornaliera di serotonina e riflettevo sul seguente interrogativo:
“Com’è possibile che le mamme riescano a far ridere il proprio bebè con il Bubu settete, anche svariate volte di seguito senza che il bambino si abitui?”
Ho deciso quindi di approfondire fino a scoprire uno studio portato avanti dallo psicologo svizzero Jean Piaget che parla del Principio di Permanenza.
Detta in soldoni, tale principio dice che un oggetto, anche se nascosto, continua ad esistere. Almeno per noi adulti…
Per i grandi il fatto che mamma, papà e nonno si nascondano dietro un divano davanti i nostri occhi per poi uscire fuori, non rappresenta niente di strano e ci lascia pressoché indifferenti; forse consiglieremmo un bel TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) a tutti e tre, ma sorvoliamo la medicina per un attimo e torniamo ai nostri bebè.
Al contrario dei grandi, i maldestri nanetti passano i primi anni della loro vita a capire e studiare proprio questo principio di permanenza; ai loro ‘occhi’ infatti la persona scompare letteralmente per poi riapparire inaspettatamente.
Lo studio di Piaget è stato poi preso ed approfondito dai due ricercatori Gerrod Parrott e Henry Gleitman che sperimentarono il ‘Bubu settete’ con un gruppo di bambini di svariate età tra i 6 e gli 8 mesi.
Risultato? Quelli di 8 mesi pur se sorpresi, ridevano sempre meno a tali scherzetti e questo perché i bambini più maturi riuscivano a prevedere ciò che sarebbe successo da lì a poco trovando il gioco sempre meno divertente.
Ed ecco il domandone: “Ma che c’entra il bubu settete per bambini con il marketing?”
Lo PsicoMarketing e l’effetto sorpresa
C’entra e come, in quanto il ‘Bubu settete’ non è nient’altro che il famigerato effetto sorpresa!
Con gli adulti è molto più difficile ma grazie all’effetto sorpresa siamo in grado di tenere alta l’attenzione del pubblico che ci segue.
Essendo i ‘grandi’ in grado di prevedere facilmente dove li sta portando un determinato discorso, un film o anche una pubblicità, hanno una capacità di attenzione molto bassa per cui tendono ad ignorare il messaggio nella sua interezza.
Un film riuscito, una persona che ti ha scioccato positivamente, sono tutte esperienze che hanno rapito la tua attenzione in quanto sono state in grado di non farti capire fino alla fine cosa sarebbe accaduto.
Io personalmente nei video per questo blog di psicomarketing o anche nei testi cerco di inserire l’effetto sorpresa durante tutto il cammino dell’utente così da tenerlo focalizzato su ciò che gli sto presentando.
Facciamo un test io te adesso…
Ti chiedo di guardare il seguente video cercando di capire di cosa si tratta. Mi raccomando però non continuare a leggere prima di averlo visto. Promesso?
Questo video è stato usato dalla mia clinica a Manchester, Inghilterra per promuovere il made in Italy nella chirurgia plastica ed è stato utilizzato sia in inglese che in italiano con un successo enorme in quanto completamente differente da tutti gli ‘advert’ basati su modelle tettone stile Baywatch.
Pensa che la percentuale di persone che ha visto il video dall’inizio alla fine fu il 91%!
Avresti mai pensato che la chirurgia estetica fosse il tema del video?
Bubu settete! :D
Ora dimmi, qual è il tuo effetto sorpresa ed in che modo pensi si possa utilizzare con un pubblico adulto?
Se ti è piaciuto l’articolo ti chiedo ancora 2 minuti per condividerlo o commentarlo. Grazie!