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Non so te, ma il sole – quelle poche volte che si vede in Inghilterra – mi carica così tanto che nelle orecchie sento la canzone di Rocky, Eye of the tiger!
Armato di tanta motivazione, mi sono detto: “ho voglia di sfidare me stesso con la creazione di un nuovo ‘niche site’ e sfruttare questa esperienza per creare uno show per chi legge questo blog e magari motivare i miei lettori”.
“Ma come potrei chiamare questa rubrica?
Vista l’idea di nicchia…
Ma certo: “Lo Show della Nicchia”. Per gli amici, LSN.
“Bene, partiamo allora! Ah già, ma quale nicchia scelgo?”
Questo accadeva un mese e mezzo fa.
Quando si decide di creare un sito da voler monetizzare, il primo passo è domandarsi: “Cosa mi piace? Di cosa potrei scrivere senza mai stufarmi?”.
Questa è una domanda importante poiché è ciò che ti piace a tenerti a galla i primi mesi quando vedrai zero visite e nessuna conversione. La passione è una grande leva motivazionale quindi basa il sito su qualcosa che ti piace. Ovvio se hai soldi da spendere, è tutto un altro paio di maniche.
Poi, guarda su forum, cerca su Google, fatti un’idea se la tua passione è monetizzabile e con quale canale (blog, Youtube, email marketing, ecc…).
Fastforward a qualche settimana dopo, ancora nessuna idea però il buon vecchio televisore mi è venuto in aiuto. Mentre mi sollazzavo sul divano noto un trend di pubblicità che si ripeteva per ogni prodotto alimentare.
La parola chiave era: ‘gluten free’. In realtà la pubblicità era in italiano tuttavia, ho pensato che il mercato inglese fosse più grande e più facile da convertire, quindi ho pensato di creare un sito per l’America.
Io amo mangiare sano e ritengo di saperne anche un pochino su cosa usare per riempire la panza. Però mi serviva un parere esterno…
Ho parlato quindi con il mio consigliere di fiducia sui nuovi trend, mia sorella di 15 anni. A quanto pare tra i teenager il ‘no glutine’ è un must. (Si però poi bevono Coca Cola e spippacchiano sigarette. Mah!?)
Ma torniamo a noi.
Pensando alla struttura del sito di nicchia…
La keyword ‘gluten free’ era abbastanza interessante però troppo generica: 74,000 di volume!
Non solo, dal punto di vista dei contenuti, quante pagine avrei potuto scrivere intorno ad essa che fossero possibili da monetizzare? In inglese per giunta.
Sapendo poi che Google oggi odia i micro siti, avrei dovuto pensare a qualcosa di più grande, qualcosa che un giorno – magari – avrei potuto trasformare in un authority site.
Ho deciso quindi di ampliare il raggio d’azione pensando ad un sito dedicato alla nicchia del cibo sano, magari diete vegane, forse vegetariane, perché no anche cose più tradizionali.
Scelta la nicchia, come si monetizza?
Il cibo salutare si trova ovunque e anche su Amazon, per dirne una, ci sono prodotti che vendono bene e sui quali si potrebbe applicare lo schema di affiliazione. Poi ci sono molti libri e video-corsi sparsi per il web. Fino ad arrivare ad Adsense e i guadagni tramite i suoi banner pubblicitari.
Questo è un passo importante: sapere che la nicchia offre prodotti, tanti prodotti, vuol dire che frutta bene. D’altronde ti ricordo che ‘Salute e Benessere’ è il mercato che rende di più al mondo!
Ottimo, dopo aver individuato qualche prodotto valido su Amazon, mi sono diretto su ClickBank.
Aspetta, ma come si usa Clickbank e come si guadagna?
Clickbank è una piattaforma per vendere prodotti digitali come ebook, corsi e software. Però mette a disposizione anche un ‘marketplace’ per affiliati. In altre parole, tutti i prodotti che vengono venduti sulla sua piattaforma, possono essere pubblicizzati da te che hai un sito.
Come guadagnare con Clickbank è molto facile, una volta registrato, scegli un prodotto, generi un codice unico che promuoverai sul tuo sito, ed ogni volta che un utente compra quel prodotto attraverso il tuo link, tu riceverai una percentuale.
Semplice no?
Ma come si sceglie un prodotto su Clickbank che ti faccia guadagnare?
A me piace filtrare a priori i prodotti che fanno guadagnare poco e che sono poco attraenti, quindi imposto i seguenti filtri:
Gravity: tra 10 e 100+
Avg $/sale: $20 – $150+
E ovviamente la lingua sulla quale baso il sito.
Ultimo step, ordinare i risultati per ‘gravity’.
Una volta filtrati i prodotti, mi vado a vedere tutte le landing page per capire quanto queste riescano a convertire l’utente.
Se fanno schifo, cancello; se sono interessanti salvo il prodotto.
CBSnooper: se vuoi guadagnare su Clickbank, hai bisogno di lui!
Giunti a questo punto, mi faccio un giro su http://cbsnooper.com/.
CBS è una piattaforma che tiene traccia delle oscillazioni dei prodotti su ClickBank. Inserisco i dettagli dei prodotti a cui sono interessato e mi vedo gli andamenti.
Se è buono, il suo trend è costantemente positivo e non ci sono molti rimborsi – sinonimo spesso di prodotti del cacchio – lo metto nella lista dei papabili.
E così via fino a quando non trovo 5 o 7 prodotti differenti sui quali impostare il sito.
Attenzione, i prodotti possono essere anche solamente 3. Il punto è avere più prodotti differenti nella stessa nicchia di mercato grazie ai quali si possono creare altrettante pagine. Su come creare le pagine, parleremo più in là.
I prodotti non servono tanto a monetizzare – o almeno non all’inizio – ma più che altro per farsi un’idea su possibili parole chiave, il gergo usato dalle persone in una specifica nicchia, quali sono i prezzi ecc…
Per riassumere, giunto a questo punto ho:
- trovato la nicchia di mercato su cui disegnare il sito
- scoperto qualche prodotto interessante sia su Amazon che su Clickbank che dovrebbe monetizzare bene
- annotato idee generiche che mi aiuteranno nel keyword research e la creazione dei contenuti
Bene, siamo giunti al termine del primo appuntamento con Lo Show della Nicchia.
Nella prossima puntata:
- Ti mostrerò quali prodotti ho scelto e perché
- Attiverò i super poteri per lo step più importante ma anche più pesante: la ricerca delle parole chiave.
Non mancare, ne vedremo delle belle!